Questa sera, come spesso mi accade, ho discusso pesantemente su Facebook con qualcuno che non conoscevo. Dopo esserci vicendevolmente insultati e minacciati di morte, dopo aver giocato a chi ce l’ha più grosso dal punto di vista scientifico-culturale, siamo riusciti a pervenire ad una discussione pacata.
Ad un certo punto, costui scrive il seguente testo, sfidandomi a dimostrare logicamente che ha torto.
Analizzo il testo e rispondo su queste pagine, principalmente perché scrivere un commento articolato su Facebook è una impresa e non favorisce la risoluzione di controversie.
[cut di insulti e minacce precedenti]
tentate se vi è possibile di confutare la mia tesi, dare opinioni a capocchia è facoltà di chiunque, dimostrare ciò che si afferma è esercizio ben più impegnativo. Se sostengo che chiunque sia liberista, non possa che avere palesi difetti sinaptici, non è per desiderio di proferire garbati apprezzamenti, verso che non ritengo degno di confronto, bensì perché ciò è facilmente dimostrabile. Ma passiamo oltre. Trovo che le tesi liberiste contengano implicitamente un’enorme confusione sul concetto di Stato. Cos’è lo Stato? Per definizione lo Stato è l’insieme dei cittadini, un insieme che si pone nei confronti del singolo come entità rappresentativa di tutti e di conseguenza degli interessi di tutti, in questo senso valgono dei paletti concettuali nei confronti delle azioni del singolo, un singolo si contrappone allo stato unicamente nel caso in cui le sue azioni siano lesive di altri componenti dello Stato, ergo non può essere lecita la libertà di ledere l’altrui libertà, ciò va comunque contro gli interessi collettivi. Vi sono state svariate interpretazione di come possa venir correttamente gestito il rapporto tra singoli e collettività, la democrazia rappresentativa è una di queste, è un sistema che personalmente ritengo sia una grandissima puttanata, ma è una questione filosofica che si può rimandare ad altro momento. Soltanto un concetto in questo caso però è giusto sottolineare, lo Stato non è il governo, né tanto meno il parlamento, il Governo è un organo al servizio dello Stato, ossia di tutti i cittadini e ciò presuppone che debba fare l’interesse di tutti i cittadini, di tutti, non soltanto di alcuni e in caso che vi sia una contrapposizione tra una minoranza ed una maggioranza, che non possa trovare un compromesso accettabile, lo Stato deve fare gli interessi della maggioranza. (come da logica vulcaniana, il bene dei tanti conta più del bene di pochi o di uno). Perché questo avvenga è necessario che chi governa abbia a disposizioni risorse, risorse che vengono date in gestione al governo dai singoli cittadini in forma di tasse. Prima dimenticavo di citare una serie di “servizi” che da anarchico non ritengo tali: organi di polizia e sistema giuridico nel suo complesso. Si pretende che lo Stato non reclami il contributo dei singoli, ma questo significherebbe anche la scomparsa di organi di polizia e sistema giuridico, in altre parole, il capitale che vuole sostanzialmente farsi liberamente i cazzi suoi, accumulando risorse che potrebbero altrimenti venir utilizzati per il bene collettivo, pretende però che lo Stato difenda la sua proprietà. Bene, togliamo ogni tassa, facciamo sì che chi non ha risorse finanziarie non possa curarsi, che nei quartieri povere non vi sia manutenzione stradale, che i poveri non possano mandare i figli a scuola, però eliminiamo coerentemente anche tutti gli altri servizi che vengono pagati con le tasse! Tu accumuli danaro, io mi armo di Ak-47 vengo a casa tua, una bella raffica e ti tolgo dal novero degli esseri viventi senza alcun rischio di subire la repressione da parte dello Stato che non può più permettersi di pagare i poliziotti, né ti i giudici che emettano sentenze. Certo chi dispone di potere finanziario potrebbe anche costituire eserciti privati per proteggere la proprietà, ma non essendoci alcuna possibilità di ritorsione, gli uomini dell’esercito privato, pur nella loro stupidita tipica di chi indossa divise ed usa armi per vivere, potrebbero facilmente rendersi conto che migliorerebbero le loro condizioni di vita, se anziché proteggere l’altrui proprietà e ricevere in cambio delle briciole, rivolgessero le loro armi verso chi dovrebbero proteggere. Una bella giungla in cui vale la legge del più forte, che in questo caso non sarebbe più chi dispone di maggiori risorse finanziaria, ma chi dispone delle armi migliori e della più totale assenza di scrupoli. Ora provate a demolire questa tesi con la logica, o in alternativa rassegnatevi a mantenere un religioso silenzio!!!!
Devo dire che quando ho letto per intero questo papiro, sono stato piacevolmente sorpreso dal testo. I ripetuti incitamenti all’uso della logica non me li aspettavo proprio, considerato che il tizio sembra essere sinistroide dell’area bakuniana. (Magari prendo una cantonata nel definirlo così, ma non è interessante la cosa). Resta il fatto che con uno che promette di basarsi sulla logica e mi SFIDA a dialogare sulla logica… beh.. in Italia? Quando mi ricapita? Proverò quindi a spiegare il mio punto di vista (e quello della scuola Austriaca di Economia, e quello dei libertari (da non confondere con i lib-dem, i liberisti (chi sono?) i liberali moderati, i liberal, i (!) socialliberali, il PLI.). Speriamo che il tizio in questione mantenga le promesse e magari argomenti le controrepliche in maniera (civile e pacata è un di più) logica.
Analizziamo la prima parte.
Trovo che le tesi liberiste contengano implicitamente un’enorme confusione sul concetto di Stato. Cos’è lo Stato? Per definizione lo Stato è l’insieme dei cittadini, un insieme che si pone nei confronti del singolo come entità rappresentativa di tutti e di conseguenza degli interessi di tutti, in questo senso valgono dei paletti concettuali nei confronti delle azioni del singolo, un singolo si contrappone allo stato unicamente nel caso in cui le sue azioni siano lesive di altri componenti dello Stato, ergo non può essere lecita la libertà di ledere l’altrui libertà, ciò va comunque contro gli interessi collettivi.
Tante sono le definizioni di Stato date da tanta gente. Per Mises ad esempio è colui che ha il monopolio legale della coercizione in un dato territorio. Per me anche, ma è una definizione. Usiamo la sua.
Lo Stato è l’insieme dei cittadini. Ok
Che si pone nei confronti del singolo come entità rappresentativa di tutti
Ok. Effettivamente “parla” a nome di tutti. Se infatti dichiara guerra al Congo, pure io mi trovo in guerra col Congo. Anche se a me, del Congo, potrebbe non fregarmi nulla.
Però poi dice “e di conseguenza degli interessi di tutti”.
E NO. Qua non condivido. Non puoi affermare che lo Stato faccia gli interessi di tutti. Lo Stato è una entità collettiva, quindi non in grado di agire né pro, né contro gli interessi di chiunque. Quindi ad essere contro o pro, e ad agire sono “coloro che governano” . Persone. Le persone, essendo esseri umani, sono soggette al Teorema dell’Azione Umana, che ci rammenta sostanzialmente che ognuno agisce per i suoi interessi personali (che possono essere egoistici, umanitari, solidaristici, di qualunque tipo.. ma suoi) Nessuno agisce nell’interesse di qualcun altro, a meno che questo interesse non coincida con il suo. (Cioé a meno che il provocare il bene di Terzi, non lo renda più vicino al suo scopo personale (che ancora può essere egoistico, umanitario, solidaristico, fisico o spirituale..).
La stessa definizione di “interessi di tutti” è una definizione collettiva priva di senso logico, se si pensa che ogni singolo cittadino ha interessi personali che spesso e volentieri collidono con quelli degli altri. Quando togli soldi da A per darli a B, non puoi identificare B come “interesse di tutti”, perché se così fosse, A, per suo interesse personale avrebbe già finanziato B, e comunque e semplicemente, perché A non è d’accordo, non è nel suo interesse quindi, nel darti soldi. In pratica, ci sarebbe da discutere (con scarsi risultati) su cosa sia “l’interesse generale” e come venga definito.
Quindi, non c’è nessun legame CONSEQUENZIALE per cui essendo “rappresentanti” della popolazione si debba essere “rappresentativi degli interessi di tutti”. Chiunque vada al Governo, fino a che sarà un essere umano, sarà rappresentante degli interessi suoi e di coloro che possono aiutarlo a raggiungere i suoi interessi.
Quando riusciremo a eleggere creature ultraterrene e il teorema dell’Azione Umana non sarà applicabile, questo cambierà. Ma fino ad allora, stiamo discutendo se sia opportuno dare del potere a determinati individui umani e, se si vuole dimostrare che in tal modo essi perseguiranno interessi DIVERSI dai loro personali, bisogna dimostrare in che modo li si costringe a farlo.
Potremmo (e magari lo faremo) discutere a lungo sui metodi (inefficienti) per costringerli ad agire conto terzi, ma in ogni caso il fatto di essere rappresentanti dei cittadini non significa che DI CONSEGUENZA seguano gli interessi dei cittadini, (Ammesso di riuscire poi a definire questo interesse comune collettivo che potrebbe non esistere per 60M di persone).
Poi però il dibattente afferma che:
un singolo si contrappone allo stato unicamente nel caso in cui le sue azioni siano lesive di altri componenti dello Stato, ergo non può essere lecita la libertà di ledere l’altrui libertà, ciò va comunque contro gli interessi collettivi
Bene. Torniamo ad essere d’accordo.un singolo si contrappone agli altri cittadini unicamente nel caso in cui le sue azioni siano lesive di altri componenti dell'”insieme dei cittadini”, quindi non può essere lecita la libertà di ledere l’altrui libertà. L’ultima semifrase è ininfluente.
Secondo questa proposizione, un cittadino (quindi, avendo stabilito che lo Stato è fatto di persone e che solo quelle agiscono), QUALUNQUE ESSO SIA, non può commettere le seguenti cose:
- Decidere chi può o non può comprare un’arma. Né chi può vendere o non vendere sigarette, francobolli, servizi domestici, servizi medici, servizi sanitari. (Non si lede alcuna libertà offrendo in vendita un servizio né comprando un’arma. Casomai lo si fa utilizzando l’arma in maniera scorretta o vendendo prodotti non veritieri, ma agire sugli acquisti o le vendite è un processo alle intenzioni che viola chiaramente la LIBERTA’ di qualcuno di vendere prodotti veritieri o utilizzare le armi in maniera corretta)
- Decidere che qualcuno debba acquistare per forza un servizio (ancor più ad un prezzo stabilito) . E’ chiaro che se mi costringi a comprare 30 mele al giorno a 2 euro l’una, non puoi blaterare di rispetto della libertà. E quindi ugualmente illegale costringere qualcuno a pagare servizi sanitari pubblici, scuole pubbliche, strade pubbliche, rai pubbliche, spazzini pubblici, etc. E’ possibile offrire il servizio sul mercato, è possibile impedire ai cittadini di usare determinati servizi senza pagarli, ma se invece imponi a qualcuno di comprarli (e pure a un prezzo che decidi tu) STAI LEDENDO L’ALTRUI LIBERTA’.
Andiamo avanti.
il Governo è un organo al servizio dello Stato, ossia di tutti i cittadini e ciò presuppone che debba fare l’interesse di tutti i cittadini, di tutti, non soltanto di alcuni e in caso che vi sia una contrapposizione tra una minoranza ed una maggioranza, che non possa trovare un compromesso accettabile, lo Stato deve fare gli interessi della maggioranza. (come da logica vulcaniana, il bene dei tanti conta più del bene di pochi o di uno).
Anche questa è una interpretazione semplicistica. Se tutto un paese trova bella la casa di Gianni Rossi e decidono di prendergliela e mandarlo sulla strada, stiamo facendo gli interessi di tanti (tutto il paese) a discapito del bene di pochi (di uno…. il solo Gianni).
La faccio ancora più perversa. Giacomo e Luigi hanno entrambi un cancro al polmone. Necessitano trapianto immediato. Carla, ha due polmoni in perfetto stato.
E’ giusto fare il bene dei più (Giacomo e Luigi) espiantando i polmoni di pochi (Carla) ?
E se il rapporto 2:1 vi sembra poco, potremmo espiantare tutti gli organi di Carla (in vita) per salvare 20 persone. E’ giusto?????
Per l’amor di Dio, spero che siate d’accordo con me che NO.
E’ chiaro quindi che c’è una discriminante e questa discriminante è la proprietà privata. Perché, come spiega l’economia austriaca è vita ed estensione della stessa. Perché, come spiegato da Mises, non c’è libertà alcuna senza libertà economica e chi controlla tutti i mezzi, controlla tutti i fini…
Quindi, NO. Lo Stato in caso di contrapposizioni, dovrebbe tutelare la proprietà privata (e la vita) delle persone. Non fare il conto tanti o pochi. Il diritto di vita non può essere certo alla mercé di maggioranze varie…
Arriviamo poi alla discussione su “servizi di polizia” e “magistratura” che sparirebbero se non ci fossero le estorsioni di stato chiamate tasse.
Potrei dilungarmi su svariati autori libertari che hanno ipotizzato soluzioni di mercato per fornire servizi di polizia e di magistratura che adempiano allo scopo. Ma voglio affrontare il discorso da un altro punto di vista.
Se sono uno che ha accumulato soldi, e tu ti armi di ak-47 e vieni da me per rubare, anche in assenza di “tutela di stato”, io, che ho accumulato soldi è banale che abbia servizi di sicurezza privati, pagati coi miei bei dindi (che potrebbero pure essere in posti più sicuri di casa mia ma lasciamo perdere il caso). Quindi tu per farmi fuori e rubare i miei soldi dovrai comunque pagare un costo. Magari ti servono 10 mercenari, 10 ak-47 due jeep armate di mitragliatrice, soldi da garantire alla famiglia del mercenario se crepa e quant’altro. Insomma. Tu comunque affronti di tasca tua un COSTO. D’altra parte se fossi uno straccione, se anche non ci fossero soluzioni di mercato alla tutela degli straccioni (e come ti dicevo poco fa, molti ne han teorizzato il funzionamento), è poco probabile che mi attaccheresti, perché pagheresti sicuramente un costo minore, ma con ricavi nulli. Affrontiamo ora il caso in cui io ho accumulato soldi e tu vuoi derubarmi in regime di forza di polizia statale. Sarebbe bello poter dire “non lo fai”. Ma in realtà lo fai, pagandone il COSTO. Esattamente come prima. Solo che adesso il costo è qualche mazzetta alla polizia o al politico di turno. Oppure, in maniera molto più semplice mi derubi legalmente senza ammazzarmi. Come si fa? Facile. Paghi un politico per aumentarmi le tasse e un altro per dirottare finanziamenti pubblici verso la tua azienda. Con questo giochino raggiungi il fantastico risultato di “prestare” soldi alla politica affinché mi derubi. Soldi che poi ricevi indietro tramite finanziamento pubblico con tanti interessi, perché se al politico hai passato 100000 euro, di finanziamento ti arrivano magari 5 milioni di euro. Aggiungiamoci che nel primo caso (ak-47 senza Stato), dovresti poi convivere con la gente che ti giudica un assassino (COSTO aggiuntivo), nel secondo caso no. Anzi, magari ti sei fatto un nome gridandomi contro che pagavo poche tasse…(Vantaggio Aggiuntivo).
Se poi guardi alla faccenda dal punto di vista del Governo, scopri che hai dato al Governo il potere di fare tutto. E il governo sono uomini. E torna la Teoria dell’Azione Umana. Se a uno del governo “serve” che un tizio muoia, il tizio muore a spese del contribuente, senza che il governante in questione debba neppure pagare un euro suo. Tanto è vero che quasi tutti gli Stati al Mondo fanno stragi. Putin ammazza gente pure all’estero. Chavez e Maduro hanno sterminato migliaia di Venezuelani… il governo Ucraino ha mandato cecchini a sparare sulla sua folla, il governo Italiano ha tolto Aldo Moro dall’Italicus evitando accuratamente di far scendere gli altri passeggeri.
Anche il discorso dei “mercenari che si ribellano”.. Il fatto che lo Stato non abbia certificato che l’omicidio è reato, non significa che il mondo cominci a considerare l’omicidio o il furto, legittimi, giusti. E’ vero che un mercenario potrebbe ribellarsi… è vero pure però che avrebbe chiuso per sempre con la carriera di mercenario, perché poi col cazzo che ti assume qualcuno. E se poi i parenti miei assumono altri mercenari per ammazzare il mercenario furbetto? Sicuro che non gli convenga fare la persona corretta e prendersi “le briciole” che poi briciole non sono perché non é “lo Stato” a pagarli?
In qualunque professione ad assunzione su base volontaria, conta tantissimo la “reputazione”… un furto a casa di chi dovevi proteggere o addirittura l’omicidio del datore di lavoro ti fanno terminare la carriera istantaneamente e per sempre.
D’altra parte ci sono migliaia di informazioni, nella situazione Statale attuale che ti indicano che “normalmente” non succede: un qualunque picciotto della ndrangheta ha diverse occasioni per ammazzare il suo boss, magari in combutta con altri picciotti… Però questo solitamente non accade, e stanne certo, non per la paura che la polizia lo arresti. Quel che più realisticamente otterresti è semplicemente tante agenzie di protezione privata che operano sul territorio in maniera concorrenziale e che NON sparano ai datori di lavoro per derubarli. Come appunto non lo fa il picciotto verso il “boss”.
Infine è errata l’affermazione che chi ha armi migliori sarebbe avvantaggiato su chi ha maggiori capitali. Non è così, perché il denaro è il “mezzo” per eccellenza per raggiungere i propri scopi. Le armi NO. Le armi possono essere un MEZZO per impadronirsi del denaro, ma sono quindi un MEZZO “di secondo grado”. Poi, tu puoi immaginare di avere l’arma più potente che puoi portare con te. Ma senza soldi UNO solo rimani. Quello coi soldi invece è “tanti”. Tantissimi, tutti quelli che può pagare, armati come meglio può pagare. Tu senza soldi non paghi nessuno, con pochi soldi paghi poche persone. Poche persone poche armi, poche armi poca potenza di fuoco.
In realtà la violenza per ottenere le cose è una cosa talmente stupida e economicamente fallimentare che solo i bambini piccoli e gli Stati Grandi continuano ad usare sistematicamente. Nel mondo vince chi ha più mezzi. E il mezzo migliore sono i soldi. Ora, puoi decidere che i soldi vengano divisi a seconda del merito, e allora devi abolire gli scambi coatti, o al limite ridurli al minimo, oppure puoi decidere che i soldi vengano depredati tramite tasse e distribuiti tramite conoscenze. Che è il metodo “politico”.